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Di nuovo in un abbraccio…

A poco più di due mesi dalla scomparsa di Stefano, mai avremmo pensato di assistere ancora una volta a un tale dramma. Una perdita gravissima, che squarcia una ferita ancora sanguinante.
Loris Barresi, compagno di classe di Stefano, suo amico, colui il quale lo ha accompagnato fuori dalla classe il giorno in cui si è sentito male e che gli è rimasto accanto sino all’arrivo dei soccorsi, ha perso la vita ieri mattina. Anche lui troppo presto. Anche lui in modo inatteso quanto improvviso.

Inutile dilungarsi oltre nel tentativo di rendere omaggio a un altro ragazzo di soli 18 anni, che lascia questa terra. Impensabile darsene pace. L’unico pensiero “positivo” che riusciamo a visualizzare, badando bene a porre le dovute virgolette, è che adesso, l’abbraccio di cui possediamo uno scatto fotografico a dir poco commovente, sia più saldo che mai.

Volate, insieme.

MAI SENZA VOI.

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Per sempre in noi

Stefano, sono tornata a scriverti semplicemente per dirti che oggi sto ripensando a quelle volte, alle elementari, in cui ci sfidavamo a colpi di Incantesimi e il tuo preferito era il Sectusempra! Ricordo che avevi addirittura un album delle figurine di Harry Potter e, ahimè, te lo invidiavo! Come sai, mi manchi. Io e te non ci vedevamo spesso, non uscivamo con la stessa comitiva, ma eravamo comunque legati. Potevo considerarti un amico e non un semplice ex compagno di scuola e quegli incontri nei corridoi del liceo lo dimostravano! Per non parlare di quando salivi sull’autobus che prendevo io! Eri davvero abile a ‘disturbare’ la gente e soprattutto a farla ridere. Con te era impossibile non farlo! C’erano anche i momenti di serietà, quando si parlava di certi discorsi delicati.. Anche se, ovviamente, tu non facevi che uscirtene con le tue solite sparate! Se ripenso alle tue domande e a quelle battute.. Oddio Stefano! Ma come ti venivano?! E, ripensandoci, torna in mente il fatto che non potrà accadere più. Te l’ho già detto, è dura crederci..Quel giorno, ricordo che Silvia mi disse: “Vivi, lui mi diceva sempre ‘quando ridi sei più bella’. Quindi ridi, perchè non vorrebbe vederti così”. Ed è vero, perchè tu non volevi conoscere tristezza, amarezza,nervosismi o altro, ma solo gioia, vita! Oggi ho letto qualche pensiero lasciato sul blog e ho pensato che nessuno, DAVVERO NESSUNO potrà mai dimenticare il ragazzo che sei. L’altro giorno, tuo fratello mi ha spiegato che con questo blog si vuole costruire un’immagine del vero Stefano, quello amato dalla famiglia, da migliori amici, amici, conoscenti.. E penso proprio che stia andando così. Tutte queste cose forse avresti voluto che te le dicessimo quando eri qui, ma non si pensa mai di doverle dire, non si pensa che potrebbe arrivare un giorno in cui si inizierà a credere che sarebbe stato meglio dirle; molto spesso, è tutto sottinteso.
Tu sei e sarai ricordato per quel ragazzo meraviglioso e gioioso che eri! Nessuno potrà mai scordarsi di te, del mitico Ste in sella ad una bici, con le cuffie nelle orecchie, con l’I-Phone in mano, con il sorriso stampato in viso.E che siano familiari, semplici amici, amici unici da essere considerati fratelli, compagni, conoscenti, tutti avranno sempre parte di te in loro.

Ti voglio bene Stefano e ancora una volta ti dico ‘arrivederci’ :*

Viviana Ottavio

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Il ricordo dell’adorata zia Pina

Stefano dolcissimo,
è con grande commozione e con il viso inondato di lacrime che mi accingo a scriverti, dopo diversi tentativi falliti perché, sopraffatta dal dolore, non riuscivo a coordinare pensieri e ricordi, perciò aspettavo tempi migliori, poi ho capito che questi tempi non sarebbero mai arrivati e così ho deciso, quindi comincio il viaggio della memoria! Hai conquistato il mio cuore appena sei nato, sembravi un morbidissimo, tenero, pelosetto gattino nero! Dopo pochi giorni eri già un bellissimo neonato con la pelle lattea e due grandissimi occhioni neri e furbetti che spiccavano sul tuo piccolo visetto. Da subito mi hai dimostrato un profondo affetto ampiamente ricambiato e cresciuto nel tempo. Ricordo che sin dal primo giorno di scuola materna, volevi che ti aspettassi sul balcone, così tu, passando, mi avresti salutato dallo scuolabus con la tua manina ed io per tre anni, compatibilmente con il mio lavoro, ogni giorno ti aspettavo mattina e pomeriggio per mandarti un bacetto. Col trascorrere degli anni, sei arrivato alla scuola primaria dove il tuo primo pensiero, ogni mattina, appena sceso dal pulmino, era quello di cercarmi nell’atrio per darmi un bacetto e così cominciava la nostra giornata scolastica. Alla fine della quinta, tesoro, dicevi che non volevi andare alle Scuole Medie perché non avresti visto ogni giorno la tua zia Pina, come affettuosamente mi chiamavi. Che amore dolcissimo che eri! Con gli anni sei diventato un bellissimo adolescente, anche se io ti rimproveravo perché non mi piaceva la tua pettinatura scarmigliata. Finalmente un giorno sei venuto a dirmi che avevi dato un bel taglio alla tua chioma, e, davanti al mio sguardo perplesso, mi hai detto che avevi accorciato i capelli di un millimetro. Quant’era bello sentire il citofono o il telefonino che annunciavano il tuo arrivo a casa mia, per la gioia di tutti e soprattutto di Salvatoruccio che impazziva per te e che oggi si chiede se stai bene, se sei guarito e quando torni. Già quando torni? Basta, non ce la faccio più, Stefano dolcissimo vorrei che tu sapessi quanto ti ho voluto bene, quanto te ne voglio e te ne vorrò SEMPRE!

Che tu sia felice, in qualunque posto sei!

Un bacio!

Pina Ceraolo

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Wish you were here

Ciao Ste.
Forse sono la persona meno adatta a scrivere qui, nel tuo blog. Non importa, ho voglia di scriverti.
Ti ricordi quando ci siamo conosciuti? Frequentavamo il primo anno di liceo, eri paffutello e un simpaticone.
Ho tante immagini di te, di questo ultimo anno scolastico, soprattutto.
Ero seduta in cortile, a scuola, avevamo l’ora di educazione fisica in comune e ti vedevo con un libro di Filosofia in mano che ripetevi Kant, avanti e indietro , avanti e indietro… ti ho sorriso.
Eri disteso sulla barella nell’atrio del liceo e ti portavano sull’ambulanza, quel dannato giorno.
Eri sul letto di un ospedale, a Milano, ti parlavo. Ti ho parlato poco, troppo poco. Ti ho salutato dicendoti che ce l’avresti fatta, credendo di ritrovarti presto e di poterti parlare di nuovo, tu mi hai sorriso tentando di mandarmi un bacio e ho sentito una scossa al cuore. Questa è un’immagine che tengo sempre presente, che custodisco gelosamente, perché mi trasmette tanta tanta forza, quella forza che in quel momento mi hai dimostrato di possedere proprio tu.
Ora ho l’immagine di tanti palloncini bianchi, quei palloncini che dal liceo ti abbiamo lanciato lassù, con la canzone dei Pink Floyd. Ho scelto quella canzone perché ha un significato immenso per me e volevo dedicarla proprio a te e a quello che ci hai lasciato.
Chissà che risate ti sei fatto vedendomi su una vespa bianca portare quei 60 palloncini bianchi a scuola!!!

Ti penso spesso.
Ciao, campione!

Simona Russo

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L’amore continuo di una mamma

Tesoro oggi ho imbiancato il bagno quello che tu mi hai annerito col vapore acqueo per le continue e intense docce che facevi… Potrebbe sembrare stupido dire questo ma io che ti vedevo giornalmente e ti vedevo crescere, guardavo con quanta attenzione ti curavi quasi da farmi sentire gelosa… Eri scrupoloso, attento, ordinato e con un cuore immenso verso me e verso tutti. Quando tu eri a Milano avevo fatto mettere pure le zanzariere per quando saresti tornato… Ti ricordi quando due giorni prima del tuo diciottesimo compleanno entrò un topolino in camera tua quello che combinasti? Ma tu amore non sei più tornato ed i nostri cuori sono infranti… Ora curo la tua nuova casetta con tanto amore, perché i primi giorni non ce la facevo e non volevo neanche accettare che tu fossi lì… I giorni passano e nonostante le sensazioni non migliorino cerco di curarti come facevo quando eri piccolo, come un bimbo che ha bisogno della sua mamma. Tu invece dall’alto dei cieli proteggici amore… Guidaci e dacci quella forza che ogni tanto ci manca.

CON GRANDE AMORE PER SEMPRE LA TUA MAMMA!

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“Mio padre”

Caro Stefano,
mi viene più semplice scriverti con il cuore, ma ogni volta che ci provo mi fermo subito…
Voglio iniziare dalla fine, per poi piano piano le prossime volte ritornare indietro e ricordare episodi che ci hanno visto coinvolti.
Mi viene da farti una domanda:
ma come pensavi di comunicarmi del tuo viaggio ad Ibiza? Io so come ci avresti provato:
“Padre, sono stressato, gli esami, la mamma… Ho bisogno di una vacanza… Sai abbiamo pensato con mio figlioccio di andare in Spagna… Tu cosa ne pensi?” Ed io: “…in Spagna dove? Sai ci sono delle isole… quali Isole?
Se pensi alle Baleari ( Ibiza o Palma ) ..fatti due passi di camminata…” E tu: “Papà tu lo sai che ti puoi fidare di me, sai che non farei mai nulla che ti possa fare preoccupare.. e ..ti voglio bene …fammi contento…”
No figlio, non potevo accontentarti e tu sono sicuro avresti capito, come hai capito tante altre cose…
Perché noi abbiamo sempre parlato così, con chiarezza e tu sai che io non ti ho mai detto una bugia, mai… Tu forse qualcuna, o meglio qualche omissione soprattutto per coprire tuo fratello… Si tuo fratello Pietro, il fratellone, quello che mi hai raccomandato mentre stavi male, perché il tuo pensiero è sempre stato per gli altri e malgrado i tuoi frequenti litigi con lui, che mi facevano male, quello che ho visto tra di Voi durante l’ultimo periodo è stato meraviglioso…
Ho ricevuto da tuo figlioccio Simone la richiesta di fargli da padrino… Sai abbiamo scoperto con Pietro che si possono avere due padrini… E se così non fosse per noi sarebbe la stessa cosa..
Ti ricordi quando mi hai presentato Simone? Io sì… Lo hai giustificato per tutto, dicendomi che era un bravo ragazzo… Ma ti sbagliavi, Simone è molto di più… Del resto ti ricordi cosa mi hai detto a Milano?
“Resisto per loro…” Simone e Rossana… ed io .. e per papà? e tu subito “C E R T O anche per te…”
Figlio se volevi imprimere il tuo nome, la tua figura il tuo TUTTO, lo hai fatto e lo continui a fare nel modo assolutamente migliore.
Continuerai a essere un riferimento per me, sì, tu per me come lo sei sempre stato, insieme a tuo Fratello Pietro.
Stammi sempre vicino.

TUO PADRE

P.S.: Ci sono riuscito…

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“Il mio angelo custode”

Grande Ste,

sono passati due mesi da quando non ci sei più, e adesso si comincia a sentire la mancanza… Sarà l’estate o quello che è… Ma adesso che non ci sei mi sono reso conto di cosa è cambiato… Si dice che le amicizie nascono dal nulla, e così è stato, per puro caso, però so per certo che le grandi amicizie avvengono quando si hanno tantissime cose in comune, e noi eravamo così: la passione per la bici che avevo abbandonato e che tu mi hai fatto “rinascere” anche se non troppo per la mia pigrizia, la passione l’iPhone e per tutto quello che poteva averci a che fare, per i computer, per Harry Potter, un Medico in Famiglia… A volontà… Non ne scrivo più perchè non finirei più lo sai..! Vedi l’immagine? Te la ricordavi?! Sicuramente sì… Non ci parlavamo da giorni non ricordo nemmeno il motivo, ma per qualche cavolata come al solito… Mentre nel cuore della notte ero a casa tipo le 4 dell’estate 2012 sei spuntato sotto casa mia, perché tu eri come me! Non dormivi se avevi qualche cosa con qualcuno… Dovevi risolverla subito! Eravamo precisi anche in questo! Comunque sei venuto da me abbiamo parlato e si sono fatte le 5.30… E a te viene la brillante idea di uscire con la bici! E io naturalmente non potevo che assecondarti! E che bella serata! A volte mi spuntavi a casa e io mi scocciavo pure che venivi, perché tu volevi fare qualcosa, magari per tirarmi su di morale per qualsiasi cosa, e io ti rispondevi male.. Credimi ora ripensandoci mi viene di sbattermi la testa al muro… Perché a volte mi viene proprio la voglia di fare quelle “minchiate” di una volta che facevo con te… E non è più possibile… Quante ne abbiamo passate… Quando alle 3 abbiamo deciso di andare a Milazzo… E il treno era alle 3.10 a Brolo! Quando siamo andati a Messina col treno, quando siamo andati a vederci il nostro adorato Harry Potter al cinema! Quando andavamo a ballare, a Capo d’Orlando,a Etnaland… Ovunque… O anche solo quando ci mettevamo a montare e smontare il mondo… Mi dispiace non aver mai potuto ricambiare nemmeno la metà dei favori che mi hai fatto tu… Ancora mia zia ti chiama “il mio angelo custode”… Me lo ripete dal giorno di carnevale a Brolo quando io ho combinato un manicomio che non riuscivo a reggermi in piedi e tu eri la mia ombra… Mi seguivi ovunque, mi hai portato perfino in bagno! Per non contare che di peso mi hai preso, hai cercato un passaggio per entrambi per Sant’Angelo e mi hai portato con te a casa tua, mi hai fatto la doccia, mi hai asciugato, mi hai fatto un piatto di pasta e ci siamo cuccati nella tua stanza… E tua mamma appena entrata gridando diceva: “aprite il balcone che uno si ubriaca solo entrando”! Per non parlare del mattino seguente, che mi hai messo i tuoi vestiti che mi stavano 3 taglie più grandi e mi hai portato a casa con la bici! Credo che nemmeno un angelo custode vero e proprio sarebbe stato in grado di arrivare a tanto! Oppure ti ricordi quando mi trascinavi a Naso? Maliritti i fimmini! O quando andavamo da mia nonna e lei ci chiedeva se eravamo gay perché ci vedeva sempre assieme? Be’ ti garantisco che solo ora mi rendo conto di ciò che ho perso… Non eri un amico… Eri molto di più… Mi hai insegnato tanto e lo stai facendo pure adesso che non ci sei più… Tantissimo! Boccino di San Carlo, quanto odiavi questo nomignolo! Diventavi una belva… sono sicuro che li su ovunque ti trovi ti divertirai molto di più di qui… Qui niente è più lo stesso e tutto va solo a peggiorare… Ricordati comunque che in questo mondo c’è e ci sarà sempre chi si ricorderà di te PER SEMPRE!

CIAO Mitico STE!

P.S. scusa per il discorso di merda il giorno del funerale… Ma se guardavi da lassù sai qual’era quello che avevo preparato per te! :*

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Ricordi del Cuore… Quel filo sottile che ci univa.

Tu eri speciale e basta e questo è tutto!
Sfogliando i nostri album di fotografie abbiamo cercato di ricostruire il passato, ma in realtà queste immagini importano poco, perché tu con i tuoi gesti e le tue parole siete impressi nella nostra memoria al di là del tempo e dello spazio e, niente e nessuno potrà mai offuscare il ricordo di te. Splendido ragazzo che abbiamo visto nascere, crescere e diventare quel ” mitico ” giovane che noi tutti rimpiangiamo oggi…creatura unica, straordinaria, assolutamente sorprendente; in noi custodiamo gelosamente il ricordo di tutto ciò che tu inconsapevolmente ci hai insegnato: la tua vivacità, la tua allegria, la tua disponibilità senza limiti, il tuo amore verso gli altri e il tuo luminoso sorriso che pareva non doversi spegnere mai!! Ciò che c’era di più straordinario in te era un senso innato di preoccupazione per gli altri, un grande altruismo, un alto rispetto verso tutti, ma in modo particolare verso la tua adorata mamma. Sempre servizievole e con un’ immensa comprensione nei suoi confronti, aiutavi la tua mamma dove e come potevi. Vicini di casa, abbiamo condiviso lo stesso ” pianerottolo ” per diversi anni; ogni occasione era buona per suonare il nostro ” campanello “…il tuo desiderio più grande era quello di stare in compagnia di Maria. Con lei, infatti, amavi condividere la passione per il computer e l’ informatica…quante volte hai ” formattato ” il suo computer, ogni qual volta non era possibile risolvere il guasto. Volevi sempre renderti utile, come quando ti offristi di fare il ” DJ ” per una sua festa di compleanno. Gioele ti aspettava ansioso. Tante volte ti sei occupato di lui come un fratellino maggiore e, non so se ti ho mai ringraziato abbastanza per tutte quelle volte che lo hai trattenuto mentre io sfaccendavo per casa, piccoli gesti di grande valore. Con Enzino, avevi un rapporto particolare…innamorato della sua ” valigetta degli attrezzi ” da lavoro. Ti inventavi qualsiasi scusa per chiedergli martelli, pinze, giraviti ecc., perché dovevi aggiustare qualcosa che si era rotta o per riparare un danno causato dalla tua ” mania ” di smontare tutto. Per questa ragione, ti abbiamo regalato un ” avvitatore elettrico ” e renderti indipendente nei lavoretti di casa. Ricordo bene la tua faccina felice. Enzino non potrà dimenticare quel giorno in cui, tu e Pietro litigavate mentre lui disteso sotto la scrivania della vostra cameretta, stava sistemando la spina Plug della ” ADSL “…Pietro più grande e naturalmente più forte e tu, che non ti volevi arrendere e, fra un urlo e l’altro gli dicesti: ” Enzinooo…preparati a vederlo morto, perché, adesso lo uccido!! ” Purtroppo, le hai di nuovo buscate…grande comunque. Invece, io, non posso fare a meno di conteggiare il numero di ” rotoli di scotch ” che ti ho dato…mi dicevi, che avevi da appiccicare carte, lavoretti di scuola con estrema urgenza. Se in casa non ne avevo, come un ” pazzerello ” andavi su e giù per le scale a bussare a tutti. Allora, ho risolto, tenendo una maxi scorta di rotoli apposta per te. Adesso sei da un’ altra parte, ma sicuramente non ci hai perso di vista. Starai a curiosare, a capire, a commuoverti, a giocare e, a ricordare anche tu, tutti quelli che ti hanno amato. Stefano…ora, sei per tutti noi un ” Raggio di luce splendente “, un ” Angioletto Speciale ” e non possiamo escluderti dai nostri pensieri. Ci rivolgiamo a te, con la parola e con il pensiero sempre più convinti, che, nella tua breve esistenza, avevi già scoperto alcune cose potenti, specialmente la ” GRANDEZZA DELL’ AMORE ” e come diffonderla agli altri.

Rosita, Enzino, Maria e Gioele Passalacqua

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Per sempre in me

Chiunque ti conoscesse ricorda di te il tuo sorriso. Quel sorriso vero e sincero. Ci siamo conosciuti alle elementari dove ci siamo avvicinati grazie alla passione per ‘Harry Potter’ e per ‘Streghe’ ma il rapporto si è rafforzato al liceo, nonostante frequentassimo classi diverse. Ricordo che ogni volta che mi trovavo a passare davanti alla tua classe o a doverci entrare per qualche motivo, la prima voce che sentivo era la tua che diceva ‘Ciao Viviana!’, accompagnata da quel sorriso bellissimo ed io non potevo far altro che rispondere allo stesso modo, mentre tu mi facevi l’occhiolino. Ogni volta che ti vedevo era la stessa storia: baci, abbracci, risate e battute soprattutto riguardo i tuoi amatissimi iPhone (erano il tuo orgoglio!). Una cosa che ammiravo molto di te era la tua generosità: spesso ho avuto bisogno di te per alcune ‘faccende informatiche’ e tu mai mi hai negato il tuo aiuto e, ovviamente, il tempo trascorreva tra scherzi, risate e battute ed una che mai mancava da parte tua era quella riguardo il mio SMS con scritto ‘No..Ci vediamo a scuola’ come risposta ad una tua ‘proposta di fidanzamento’ risalente alle medie, non perdevi occasione di ricordarmelo, ma lo facevi scherzosamente, quasi a volermi prendere in giro; un’altra cosa su cui ti piaceva scherzare era la mia paura più grande: i ragni! Dicevi, addirittura, che prima o poi me ne avresti fatto trovare uno da qualche parte, ma non lo hai mai fatto. Stefano, mi manchi ed ogni giorno penso a te e a quanto vorrei ancora poterti salutare e abbracciare (proprio come sognavo quando eri a Milano e come sogno tuttora). Vorrei risentire la tua voce, quelle tue domande strane ed imbarazzanti e scherzare ancora con te. È difficile accettare il fatto che ciò non avverrà più in questa vita, che sia andata così e comprendere anche che tutto quello che è successo è avvenuto davvero. So che non ci hai lasciato del tutto, ma non è facile abituarsi. Eri un ragazzo meraviglioso: AFFETTUOSISSIMO, dolce, solare, generoso, gentile, scherzoso.. E questo ed altro sarà ciò che ricorderò SEMPRE e PER SEMPRE di te. PER SEMPRE sarai nel mio cuore e tra i miei ricordi, insieme al tuo sorriso e alla tua sfrenata voglia di vita che ti caratterizzavano. Ti voglio bene Stefano ed è una cosa che ti dicevo. Continuerò ancora a parlarti e pensarti e so che un giorno ci rivedremo, quindi, ciò che ti dico adesso, come ho fatto anche quel triste giorno, è ‘Arrivederci Ste’ :* 4

Viviana Ottavio

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Ti abbiamo conosciuto così…

Ti abbiamo conosciuto così; paffutello, allegro e… vulcanico!! Non stavi mai fermo, una ne pensavi e cento ne facevi!!! Eri il “terrore” della nostra palazzina… e di quelle vicine!! Con la tua testolina riuscivi a fare tutto quello che volevi, aspettavi che tua madre si sdraiasse per fare un riposino pomeridiano e le promettevi di stare tranquillo in casa ma… era più forte di te, dovevi sempre combinare qualcosa!! Un giorno sei riuscito a “procurarti” un bel mazzo con le chiavi dei campetti, dei contatori della palazzina, del magazzino in affitto alla cooperativa e … quello che hai combinato!! Dicevi di essere “il padrone” di tutto!!

Eri un bruchetto e come tale, eri diventato una splendida farfalla, un ragazzo bellissimo e… sempre sorridente, il tuo sguardo era luminoso, pieno di sogni. Eri come un fratellino, ci cercavamo sempre. I bambini “impazzivano” quando salivi da noi, ti mettevi a correre con loro e appena li prendevi gli facevi il solletico per farli ridere fino a fargli venire il mal di pancia!!! Quando sei tornato da Budapest ti abbiamo chiesto cosa ti fosse mancato di più e tu hai risposto:

  1. la mia famiglia;
  2. la macchina;
  3. il cibo (lì faceva schifo!!!).

Sei sempre stato dolce, ripensiamo a quando hai portato un mazzo di rose a Laura per ringraziarla per un piccolissimo favore che ti aveva fatto… ERI UNICO… SEI UNICO!!! Resterai per sempre nei nostri cinque cuori perché ognuno di noi porta con se un pezzo della tua “miticità”… Ti vogliamo bene STEFANUCCIO!!!

Andrea, Laura, Giovanni, Nino e Miren