Ciao Ste.
Forse sono la persona meno adatta a scrivere qui, nel tuo blog. Non importa, ho voglia di scriverti.
Ti ricordi quando ci siamo conosciuti? Frequentavamo il primo anno di liceo, eri paffutello e un simpaticone.
Ho tante immagini di te, di questo ultimo anno scolastico, soprattutto.
Ero seduta in cortile, a scuola, avevamo l’ora di educazione fisica in comune e ti vedevo con un libro di Filosofia in mano che ripetevi Kant, avanti e indietro , avanti e indietro… ti ho sorriso.
Eri disteso sulla barella nell’atrio del liceo e ti portavano sull’ambulanza, quel dannato giorno.
Eri sul letto di un ospedale, a Milano, ti parlavo. Ti ho parlato poco, troppo poco. Ti ho salutato dicendoti che ce l’avresti fatta, credendo di ritrovarti presto e di poterti parlare di nuovo, tu mi hai sorriso tentando di mandarmi un bacio e ho sentito una scossa al cuore. Questa è un’immagine che tengo sempre presente, che custodisco gelosamente, perché mi trasmette tanta tanta forza, quella forza che in quel momento mi hai dimostrato di possedere proprio tu.
Ora ho l’immagine di tanti palloncini bianchi, quei palloncini che dal liceo ti abbiamo lanciato lassù, con la canzone dei Pink Floyd. Ho scelto quella canzone perché ha un significato immenso per me e volevo dedicarla proprio a te e a quello che ci hai lasciato.
Chissà che risate ti sei fatto vedendomi su una vespa bianca portare quei 60 palloncini bianchi a scuola!!!
Ti penso spesso.
Ciao, campione!
Simona Russo